«Non si può pensare un'architettura senza pensare alla gente.» Richard Rogers
Robert Venturi (1966):
«Amo la complessità e la contraddizione in
Architettura. Non amo l’incoerenza e l’arbitrarietà dell’architettura incompetente, i complicati preziosismi del pittoresco o dell’espressionismo. Mi riferisco ad un’architettura complessa e contraddittoria basata sulla ricchezza e sull’ambiguità dell’esperienza moderna, compresa
quella esperienza inerente all’arte.[…] io sono per il disordine pieno di vitalità più che per l’unità ovvia, accetto il non sequitur e proclamo la dualità. Sono per la ricchezza piuttosto che per la chiarezza di significato […], preferisco “e e”ad “o o”: bianco e nero ed a volte grigio, piuttosto che bianco o nero.[…] Il più non vale meno. “More is no less”.»