Moisej Jakoblevic Ginzburg, figlio di un architetto, nacque a Minsk in Bielorussia nel 1892.
Sin da bambino ebbe una grande passione per la storia, per il disegno e per la pittura, passioni che influirono sulla sue scelte professionali.
Affascinato dall'Italia vi si recò, per concludere il suo iter scolastico, dopo aver frequentato l'accademia delle belle arti di Parigi e la scuola d'architettura di Tolosa.
All'accademia artistica di Milano Ginzburg ebbe come professore l'architetto Gaetano Moretti (Milano 1860 - 1938).
Nel 1914 terminò gli studi e ritornò in Russia.
Conscio che l'esperienza milanese era stata positiva dal profilo artistico ma lacunosa dal profilo tecnico, Ginzburg, che sentiva una grande esigenza di "comprensione" tecnica, si iscrisse al politecnico di Riga, che in quel periodo si doveva frequentare a Mosca.
Il suo primo lavoro (villa Evpatorija) che il giovane Moisej realizzò in Crimea, fu fortemente influenzato dagli interessi e dalle conoscenze "fuori corso" che aveva coltivato a Milano: il nascente modernismo e l'opera di Wright.
Dopo alcuni anni trascorsi in Crimea a studiare l'architettura autoctona e a riflettere e a combattere " ... con i canoni grettamente classicisti, che avevo assimilato in Italia..." conclude il suo periodo sul Mar Nero con la sua prima pubblicazione "L'arte tartara in Crimea" e nel 1921 Torna a Mosca.
Tra il 1921 e il 1925 si dedica all'insegnamento e alla ricerca, pubblicando nel 1923 un suo primo lavoro teorico "Il ritmo dell'architettura" e scrivendo sulla rivista da lui diretta "Architektura" dei saggi a favore del modernismo. In quel periodo Ginzburg contributi con alcune sue pubblicazione a gettare le basi teoriche del costruttivismo.
Nel 1925, con Aleksandr Aleksandrovic Vesnin (1883 - 1959) fonda l'"unione degli architetti moderni"; la ricerca e il lavoro di questi ed altri architetti sovietici diverrà noto in tutto il mondo con il nome di costruttivismo.
Oltre al lavoro didattico e teorico Ginsburg partecipa a diversi concorsi tra i quali il Palazzo del Lavoro a Mosca del 1923, la Casa dei Tessili del 1925, la sede della Società Commerciale Russo-Tedesca del 1926, la sede dell'Orgametall del 1926 - 1927.
Tra il 1928 e il 1934 affronta con un gruppo di specialisti da lui diretti la problematica dell'alloggio, lavorando sugli standard, sulle tipologie e sui nuovi materiali.
Da quegli studi nacquero delle intuizioni geniali che hanno oltrepassato il suo tempo, come ad esempio la "Cellula monocamera" o la casa d'abitazione nel Viale Novinskij a Mosca (Narkomfin Apartment Building) del 1928 - 1930 realizzata in collaborazione con l'architetto Milinis e l'ingegnere Prochorov.
Partecipa di seguito ad altri concorsi tra i quali il Palazzo del Soviet a Mosca nel 1932, il teatro Nemirovic-Dancenkodel nel 1933 e nel 1936 e il padiglione dell'Urss all'esposizione universale di Parigi del 1937.
Gli ultimi lavori, legati alla ricostruzione delle città distrutte dalla guerra, furono influenzati in qualche modo dalla monumentalità di regime. Ginzburg riuscirà comunque a gestire con estrema eleganza tale fatto, come lo dimostra il suo lavoro per il sanatorio "Vette montane" a Kislovodsk del 1945.
L'anno successivo Moisej Jakoblevic Ginzburg muore a Mosca all'età di 64 anni. (D.G. 2005)
ARCHITETTURE
- 1917, Villa in Evpatorija
- 1923, Crimea pavillion
- 1923, Palace of the job
- 1923, House of the textile workers
- 1924, Soviet pavilion to the universal exposure
- 1926 - 1927, House in Malaja Bronnaja Strret
- 1926, Center of Orgametall
- 1928, Cellula monocamera
- 1928, Casa d'appartamenti Narkomfin
- 1928, House Rostokino
- 1928 - 1931, Palace of the government
- 1928, Residential complex
- 1931, Institute for the invalids
- 1932, Palace of the Soviets
- 1935 - 1937, Sanatoriums Ordzonikidze
- 1945, Wood house
- 1945, Sanatoriums
- 1945, Sanatoriums
«I mediocri imitano, i geni copiano.» Pablo Picasso