Nato a Trieste da padre inglese e madre italiana di religione ebraica, si laureò in architettura presso il Politecnico di Milano nel 1932. Nello stesso anno fondò con i compagni di studi Lodovico Barbiano di Belgiojoso, Enrico Peressutti ed Gian Luigi Banfi lo studio di architettura BBPR.
Nel periodo tra le due guerre le attività di Rogers coincidono sostanzialmente con l'impegno nello studio BBPR.
Nel 1939 Rogers si rifugiò in Svizzera a causa delle leggi razziali fasciste mentre lo studio BBPR, proprio a partire dall'emanazione delle leggi razziali del 1938 e ancor più durante il periodo di occupazione nazifascista, divenne uno dei punti di riferimento per la Resistenza milanese e il movimento Giustizia e Libertà. Proprio a causa del loro impegno Banfi e Belgiojoso furono deportati durante gli ultimi anni della seconda guerra mondiale nel campo di concentramento di Mauthausen-Gusen dove Banfi perse la vita.
Al suo ritorno in Italia nel 1945 Rogers, pur mantenendo un ruolo attivo e spesso determinante nei lavori dello studio BBPR, che si era ricostituito subito dopo la guerra mantenendo il medesimo nome, andò nel contempo affermandosi come una delle principali personalità teoriche e critiche della scena architettonica milanese.
Attraverso la direzione di due importanti riviste di architettura, "Domus" (1946 - 1947) e "Casabella" (1953 - 1965), e in particolare attraverso i suoi famosi editoriali, Rogers definì progressivamente una originale impostazione teorica sull'architettura, fortemente influenzata dai contemporanei studi di Enzo Paci su Edmund Husserl e sulla Fenomenologia e dal personale interesse per John Dewey, soprattutto dal punto di vista pedagogico. Contemporaneamente nelle redazioni delle riviste da lui dirette andò costituendo un gruppo di giovani architetti (Aldo Rossi, Vittorio Gregotti, Giorgio Grassi, Gae Aulenti, Giotto Stoppino, Guido Canella e Giancarlo De Carlo tra gli altri) destinati ad influenzare profondamente la cultura architettonica europea.
Particolare rilevanza nella personalità di Rogers ebbe l'attenzione per la didattica e la formazione dell'architetto e in particolare l'impegno come professore presso il Politecnico di Milano dove, per l'ostracismo della parte più tradizionalista dell'accademia e nonostante la grande passione e il seguito che aveva presso gli studenti, divenne professore di ruolo solo nel 1964, pochi anni prima della sua prematura morte.
(Wikipedia)